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Goito, Curtatone e Montanara. Un ponte con il passato

La Prima guerra d'indipendenza, destinata a concludersi con una sconfitta e con l'esilio di Carlo Alberto di Savoia, prima del ritorno in forze degli austriaci registrò alcune vittorie dei piemontesi e dei loro alleati, effimere da un punto di vista militare ma senza dubbio di gran valore per l'opinione pubblica patriottica.

Alcune località sono così diventate sinonimo del primo tentativo organizzato di cacciare gli austriaci dalla penisola attraverso la forza militare: Goito, Curtatone, Montanara.

Nel filmato tratto dalla Settimana INCOM (per saperne di più, clicca qui) le celebrazioni che si realizzano 100 anni dopo, in un Italia che cerca di superare la tragedia della dittatura e della guerra appena terminate collegando insieme i due momenti, Risorgimento e Resistenza, che hanno visto gli italiani pronti a lottare per la libertà. E quale collegamento più simbolico del ponte inaugurato nuovamente dai bersaglieri, eredi di una tradizione nata nel Risorgimento e confluiti poi nelle Forze armate repubblicane?

Ma la Prima guerra d'indipendenza non fu soltanto lotta di soldati, ma anche di volontari. Come gli universitari, toscani soprattutto, che si sacrificarono combattendo per quell'ideale, l'Italia unita, verso il quale la penisola si era messa a marciare e commemorati, un secolo dopo, dai rettori delle Università di Siena e della Sapienza di Roma.